per distrazione
l’autoritratto diviene un obelisco
babele di tutti gli atomi dal big bang
stele meridiana come richiamo di spazi
fallo rituale in una basilica d’eunuchi
falloseme per la sibilla delle parole
per l’alleluia delle feci gotiche
per le sodomie della storia
seme per i geni che nasceranno
dalla gorgone dell’arte
seme solare di Oreste contro
gli uteri bui delle Menadi
seme dei seni azzurri fioriti
sulle facce tristi
dei gobbi semantici dell’of
seme del tuo pube di seta
innalzato come ostensorio
il tuo ventremuschio rovesciato
in filigranavene di luce
per i figli che nasceranno
nei silenzi dei nuovi pianeti
per i figli che lasceranno
ad una greppia da palio
i cavalli dell’apocalisse
abbandonando trombe e cavalieri
tra gli arcipelaghi delle stelle
l’autoritratto è un efebo
per i languori di saffo ed i corrucci
di Michelangelo
l’autoritratto oracolo
del nuovo messia dopo un billennio
di tristezza a ricatto dell’aldilà
…amen…amen, dico vobis…
non c’è mai stata storia come questa
costruita su un giusto da mercanti
del suo verbo
vecchio d’oriente che mi guardi
da uno specchio mancino
inventore di esagrammi che misurano
la matematica dei desideri
e la deriva delle mutazioni
non c’è mai stata storia come questa
di uomini eccellenti
governati da mediocri