Luca architetto testa di fauno
recitava le vocali di Rimbaud
alla piccola Edith di Digione
dal viale della grande occupazione
tornarono di notte con il sangue
sui capelli e la voglia di pisciare
contro la luna
il sindacalista che li aveva arringati
oppiato da un’esistenza di parole
giaceva con le trecce di Luisa
che festeggiava il suo trenta
in igiene mentale
fuggita dal campo per schifo del sangue
e dell’immaginazione
le orme dei nostri cavalli selvaggi
si rimarginano sulla rena sudata
dalla marea del nostro spavento
d’essere uomini
perché questa è la notte dei poeti
e del grande vento contro i dogmi
dei padri…dei padri…dei padri…