a san Giovanni dei Fiorentini
bisogna immaginarsi le lesene
da un orizzonte falso
come le memorie
ombelichi incrostati di vento
avanzano calpestando
desideri distratti
sarebbe facile prestarmi
gli osanna dei tuoi sapori levigati
ma so che non sapresti indugiare
anche per una notte a illudermi
della sua voce lontana
ho girato gli amori come cheque
dal tunnel della mia tristezza
udivo le risa di chi usciva
i tuoi misteri ora si leggono
come una pagina di Mozart
e conti i geroglifici preziosi
sulle ciglia del tuo poeta
risolvendogli antichi teoremi