chiuso nei tentacoli
delle tue false mistiche
i canti gregoriani per sodomie da rapace
non ti assolveranno dai sismi del sogno
tessitore che cuce ragnatele
impazzite
sulle palpebre di falsi gabbiani
è in questa fretta d’illusioni
che si scopre il tuo spazio-feritoia
su un maniero di corvi
apri i tuoi merli
denti aguzzi di drago
giunge la principessa fulva
che dilapiderà l’ultima goccia
del tuo seme
e andandosene da questa terra di morti
pianterà un fiore sul davanzale
della tua anima supina concimandolo
con uno sguardo fiero
della sua bellezza